1) Lev Grossman: The magicians
2) Lev Grossman: The magician king
3) Rick Riordan: The blood of olympus.
Ottobre dal punto di vista delle
letture è stato scarsino per quantità, non male per qualità.
Ho scoperto un nuovo scrittore fantasy
che mi ha conquistato subito fin dalle prime pagine, sto parlando di
Lev Grossman e la sua trilogia che inizia con The Magicians.
Non lo conoscevo, ho visto che in
Italia è stato tradotto solo il primo della trilogia, sono andato
direttamente sull'inglese. L'ho scoperto grazie ad Aisha Tyler che ne
ha parlato svariate volte nel suo podcast, Girl on Guy, e mi ha
incuriosito molto definendolo Harry Potter con le parolacce e il
sesso.
Ha degli elementi in comune con il
maghetto inglese ma si allontana nel proseguo della narrazione.
Grossman fa un mezzo polpettone perché nel mix ha inserito anche
elementi che ricordano fortemente Narnia, per fortuna non ci sono
riferimenti religiosi come nei libri di C.S. Lewis.
In finale il romanzo contiene una bella
prosa, è avvincente tanto che si fa fatica a staccarsi dalle pagine
del libro, coinvolge e diverte.
Anche il secondo libro non è male,
forse è un po' più lento del primo. Vero è, che mi è capitato fra le mani in
un periodo nel quale ho avuto poca voglia di leggere e mi ci siano voluti venti
giorni per leggerlo. Mi infastidisce molto quando mi ci vuole così
tanto per leggere un libro neanche troppo lungo. Ha un bel finale, uno di quelli che non
ti aspetti.
Ho deciso di aspettare a leggere il
terzo, ogni tanto è giusto lasciare sedimentare.
Il terzo e ultimo libro del mese è
stato il quinto capitolo della saga Gli eroi dell'olimpo di Rick
Riordan. Ho dato cinque stelle su aNobii, non certo per la qualità
narrativa sebbene non sia da buttare anzi. Ho dato cinque stelle
perché sono un inguaribile romantico e il finale dei dieci libri si
è rivelato perfetto, come volevo io. È raro che una cosa così
accada, di solito c'è sempre qualcosa che stona.
In particolare ciò
che succede a uno dei coprotagonisti mi è molto piaciuto: Riordan
non è stato timido nell'affrontare la faccenda e l'ha fa con tanta
delicatezza. Complimenti a lui.
Approfitto di questo post per dire
altre due cose che c'entrano con i libri ma non sono direttamente
correlate con le letture di ottobre.
All'inizio del mese scorso ho avuto
occasione di conoscere Eoin Colfer. Se passate da queste parti
sapete, visto che non l'ho mai nascosto, che è uno dei miei
scrittori preferiti. Incontrarlo è stato molto bello. Lui si è
rivelato molto disponibile, simpatico e alla mano. Ho avuto anche
occasione di scambiarci qualche parola quando sono andato a farmi
firmare i due libri che avevo con me e come potete immaginare sono uscito dalla
presentazione molto entusiasta e anche un po' emozionato.
Con la mia amica Giulia, di solito è
la mia partner in crime in queste “scorribande”, abbiamo la lista
di scrittori americani e inglesi, Eoin è irlandese, che ci
piacerebbe portare a casa con noi per chiacchierare e fare mille
domande. Eoin Colfer è uno di questi.
In questi giorni su Twitter c'è la
campagna #unlibroèunlibro. Sostanzialmente si chiede al governo di
rivedere la politica sull'iva: mentre i libri cartacei hanno l'iva al
4%, gli e-book arrivano al 22%. Essendo entrambi libri, sebbene in
formato diverso, non si capisce perché ci sia questa disparità. È
una campagna con la quale mi trovo completamente d'accordo.
Ho solo una domanda: nel caso questa
richiesta degli editori italiani venisse accolta poi le case editrici
abbasseranno i prezzi degli e-books oppure resteranno uguali?
Sono curioso di saperlo perché conoscendo un po' i miei polli credo che la seconda ipotesi che avanzo sia la più probabile, la meno gradita per quanto mi riguarda.
A giocare a poker o bere un caffè!!! :-)
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